Quando si pensa a realizzare una struttura in metallo per il posizionamento di pannelli solari su un’area di circa 2 ettari (20.000 m²), è utile tenere presenti i seguenti aspetti: materiali consigliati, costi stimati e indicazioni pratiche.
Materiale (ferro o acciaio ) consigliato
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Il materiale più comune per l’assemblaggio delle strutture di supporto è l’acciaio zincato (o acciaio con rivestimento Zn‑Al‑Mg) perché offre un buon bilanciamento tra resistenza/macro‑carico e costo.
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Alluminio (ad esempio lega 6005‑T5) è un’alternativa più leggera e con ottima resistenza alla corrosione, ma ha un costo superiore e in alcuni casi una rigidità inferiore rispetto all’acciaio.
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In funzione del sito (terreno, pendenza, esposizione, carichi vento/neve) si valutano pilastri, pali avvitati al terreno, basi in cemento o fondazioni snelle. La ditta specializzata indica che un sistema “ramming pile” (pali battuti o avvitati) può ridurre costi su terreni non livellati.
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In sintesi: per un impianto su 2 ettari, si potrebbe scegliere una struttura in acciaio zincato, con elementi prefabbricati, trattamento antiruggine, fissaggi pensati per la pendenza e inclinazione ottimale dei pannelli.

Costi stimati
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Per i sistemi a terra (“ground‑mount”) i costi di montaggio e struttura incidono in maniera significativa. Una stima recente indica che la struttura di supporto, ingegneria e racking può costare nell’ordine di 11‑28 ¢/W solo per il supporto meccanico, in contesti USA. NREL
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Un altro riferimento: il costo dei sistemi di supporto completo in materiale (acciaio/al‑lega) è stimato in ~0,50‑0,80 $/W per montanti/rack nei grandi impianti utilità.
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Per tradurre su 2 ettari: supponendo che su 2 ettari si possano installare, ad es., 1 MWp (dipende densità, spazi, accessi) o anche più — ma per esempio conservativo 1 MWp → struttura ~0,6‑1 $/W → ~400.000‑600.000 USD solo per la struttura di supporto + montaggio. Poi si aggiungono pannelli, inverter, cablaggi, fondazioni, accessi.
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Risulta quindi che la struttura metallica sarà una parte rilevante ma non dominante della cifra totale; ad esempio i pannelli, inverter e BOS (balance of system) pesano di più.
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In contesto europeo/italiano bisognerà aggiustare per cambio valuta, costi locali di manodopera, fondazioni e norme italiane. Una valutazione preliminare potrebbe prevedere per la parte strutturale (2 ettari): nell’ordine €200.000‑€300.000 salvo condizioni particolari.
Considerazioni pratiche
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Verificare la topografia: su 2 ettari se ci sono pendenze, zone ombreggiate o terreno instabile, i costi di livellamento/fondazione aumentano.
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Valutare l’inclinazione e orientamento ottimale dei pannelli per massimizzare produzione e quindi giustificare il costo aggiuntivo della struttura.
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La manutenzione: la scelta di materiali resistenti alla corrosione (zincatura, rivestimenti speciali) riduce i costi nel ciclo di vita (20‑30 anni). Ad esempio l’uso dell’acciaio “weathering” è segnalato come opzione più sostenibile. steelprize.com
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Accessibilità e infrastrutture: le vie di accesso, i cablaggi verso la rete elettrica, le norme locali (permessi, vincoli ambientali) possono influenzare notevolmente il costo totale.
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Il dimensionamento: su 2 ettari si potrebbe anche pensare a un layout con moduli bifacciali, rastrelliere mobili o inseguitori solari, che richiedono struttura più complessa (quindi costi maggiori), ma maggiore produzione.
Una delle soluzioni alternative a strutture per la messa in opera di pannelli solari a terra puo’ essere l’utilizzo di zavorre adatte a pannelli solari.



